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domenica 19 novembre 2017

Verde oliva: un viaggio intorno all'olio

  

"Olio con sapiente arte spremuto
Dal puro frutto degli annosi olivi,
Che cantan -pace! …"

da "L'Olio" - Gabriele D’Annunzio
È citando questi versi che vi introduco in un mondo fatto di tradizione e sapienza. Grazie a un'opportunitá imperdibile regalataci da Aifb, sono stata invitata, con altre food blogger, a visitare l'azienda dei Fratelli Turri, a Cavaion Veronese. Qui, grazie all'ospitalitá di Laura Turri, che guida l'azienda insieme ai tre fratelli e ad un gruppo consolidato di collaboratori, ho avuto modo di conoscere più da vicino un prodotto di cui poco sappiamo. L'unica informazione che solitamente accomuna la totalitá dei consumatori é che l'olio extra vergine d'oliva sia, in assoluto, il migliore dei condimenti. Migliore per ragioni squisitamente salutistiche, perché lo dicono tutti: dal nutrizionista allo chef stellato, dalla massaia al medico di base. Vado a verificare e leggo che quest'olio é un concentrato di acidi grassi monoinsaturi (dal 55% all'85%), in minore quantitá di acidi grassi saturi (tra l'8% e il 22%) e in modesta quantitá di acidi grassi polinsaturi (tra il 6% e il 10%). È un grasso molto digeribile e ha una composizione nutrizionale che lo rende molto simile al latte materno. Ma quanti e quali siano gli extra vergine migliori o quali siano gli abbinamenti corretti a tavola, passando per la valutazione organolettica, nessuno se ne preoccupa piú di tanto. Non che sia un peccato, semplicemente un vuoto della nostra cultura alimentare, che troppo si basa sulle mode del momento e molto meno sulla conoscenza di ció che si consuma. È anche vero che la tendenza degli ultimi anni mostra un forte tentativo di sensibilizzare l'opinione comune sull'importanza della qualitá, piuttosto che sull'acquisto più conveniente. Proprio nel caso dell'olio extra vergine d'oliva riuscire a scegliere un prodotto con il giusto rapporto qualitá/prezzo si traduce in un vicolo cieco. L'offerta della grande distribuzione ci obbliga a sperimentare, guidati per lo piú dall'aspetto accattivante dell'imballo, molto piú spesso dall'offerta del momento, che alletta i piú attenti alla spesa senza indurre ad un interrogativo d'obbligo: perché un prezzo cosí basso? Le risposte potrebbero essere svariate, ma una su tutte dovrebbe prevalere: qualitá.


Sul Garda si è sempre prodotto olio, sin dall'antichitá. Un olio di qualitá, dolce e delicato, che nel Medioevo era un privilegio per pochi. Basti pensare che a quell'epoca un chilo d'olio valeva quanto un maiale. La cultivar prevalente in questa zona é la casaliva, o drizzar, appartenente alla varietá frantoio, diffusa anche in Toscana. Sono inoltre presenti le varietá leccino e pendolino. Quest'ultimo importantissimo, perché funge da impollinatore delle altre piante: le piante di olivo hanno fiori talmente piccoli, da non poter essere impollinate in modo tradizionale.


Per sviluppare un minimo senso critico é bastato ascoltare le parole di Laura Turri, che esaustivamente ci ha raccontato la storia di una famiglia che vive "intorno all'olio". Nel lontano 1951 papá Giancarlo decise di dare una svolta alla sua vita, rifiutando di vestire i panni di castaldo (amministratore di azienda agricola), come da tradizione di famiglia, intraprendendo una nuova avventura: la produzione olearia. La gelata del 1956, che mise in ginocchio i produttori toscani, fu un evento che permise all'azienda di proporsi a tutto il territorio italiano. E di lí a pochi anni, riuscí a portare l'olio del Garda anche sugli scaffali della grande distribuzione e a farlo conoscere  oltre frontiera. Ci racconta che proporre extra vergine d'oliva a consumatori stranieri non é cosa facile: l'approccio all'intensitá di un olio che esprime in tutto e per tutto il gusto deciso del frutto, richiede un'educazione in tal senso, ma non é un'impresa impossibile. La propensione o meno al consumo di un certo grasso dipende essenzialmente dalla collocazione geografica di un popolo. Quindi dal legame con il territorio e con la sua tradizione alimentare.


Prosegue precisando che produrre olio non é cosa facile: la redditivitá che ne deriva é piuttosto bassa, data l'entitá dei costi di produzione. Non si vive di solo olio da queste parti: con 400 piante, quelle che circondano l'azienda, non sarebbe possibile sopravvivere, quindi si produce olio per conto terzi e anche con olive di altre parti d'Italia. Inoltre elemento fondamentale é la ricerca continua, che assicuri un prodotto finito di qualitá superiore: in questo Giancarlo Turri é stato quasi un pioniere introducendo impianti a molitura continua, che sostituirono i frantoi a pressa. Questo per scongiurare il rischio di fermentazione generata da vari cicli di molitura, che avrebbe potuto compromettere la qualitá del prodotto e non preservare condizioni igieniche accettabili. 
Nel 1997 l'azienda ha ottenuto il riconoscimento della DOP dall'Unione Europea, che ha decretato l'unicitá di un olio tipico del territorio, prodotto seguendo il rigido disciplinare del Garda DOP, che ne garantisce la provenienza e la qualitá.


Qui si produce anche un olio extra vergine 100% italiano (Turri Classico), una linea di olio biologico (sin dal lontano 1989), un extra vergine non filtrato (Frescoliva), l'extra vergine Irreprensibile (olio a bassa aciditá) e l'extra vergine "Primizia del Fattore".
Per meglio comprendere quanto siamo distratti nella scelta di un olio, Laura Turri ci accompagna nel laboratorio di degustazione, invitandoci ad assaggiare tre varietá d'olio, alla cieca. La procedura richiede delle operazioni ben precise, nulla é lasciato al caso. Si utilizzano dei bicchierini di vetro ambrato o blu scuro, per non influenzare la valutazione dell'assaggiatore, a forma di tulipano. Si versa l'olio, si copre con un piattino di vetro, per limitare la dispersione degli aromi. Si tiene il bicchierino nel palmo della mano, per portare l'olio alla temperatura ideale di 28°, dopodiché si fa roteare brevemente l'olio al suo interno. E si procede all'assaggio. Anche per questo si deve rispettare un ordine: dapprima si annusa intensamente, soffermandosi sulla sensazione percepita, dopodiché si ingerisce una quantitá minima d'olio, distribuendola in tutta la bocca. Infine, con un'aspirazione piú decisa, si consente all'olio di diffondere completamente aromi e note caratteristiche in bocca, fino al naso. Alla fine di questa prova curiosa e sorprendente mi sento ancora piú confusa: sono sicura che per riuscire a scegliere un olio di buona qualitá, avró ancora molta strada da fare. Ma non mi perdo d'animo e proseguo curiosa in questa conoscenza. Apprendo che, tra un assaggio e l'altro, per pulire la bocca, si consuma una fettina di mela, oppure un pezzettino di pane. Ammiro molto chi é assaggiatore di professione: suppongo che si debba disporre di papille gustative sopraffini per cogliere le sfumature giuste di un nettare tanto complesso.



La visita prosegue all'interno del frantoio, dove rumore e  odore intenso  riempiono testa e naso di olive e macchine. All'interno della gramola una pasta dal colore poco invitante viene mescolata di continuo e, poco piú in lá, si sta compiendo il miracolo, che appare ai nostri occhi sottoforma di nettare verde. Una magia resa possibile dalla natura e dal suo indissolubile legame con l`uomo, che in questo caso ne agevola il compito di nutrice e lo porta a compimento.






Usciamo dal frantoio e ci incamminiamo fra gli olivi della tenuta: il silenzio é rotto solo dalle nostre voci. Al di lá della rete di recinzione il lago di Garda, da cui ci separa solo la strada e una leggera foschia che rende i contorni del paesaggio impalpabili. Le reti di raccolta sono adagiate ai piedi degli alberi, ad accogliere i frutti maturi, mentre qualche pero, sparso qua e lá, accenna a rifiorire. L'atmosfera é surreale e veniamo riportate alla realtá dall'annuncio che un rinfresco é pronto, per allietare i nostri palati. Un generoso buffet é giá stato allestito in prossimitá dei 27 olivi che accolgono gli avventori all'entrata. E i nostri occhi sono pronti a riconciliarci con quel leggero languorino, suscitato dalla curiositá di concretizzare l'idea dell'olio narrata dalla nostra gentile guida.


 Polenta con luccio, macedonia di verdure fresche, insalatina di legumi e pecorino e semplici crostini di pane, il tutto sontuosamente completato da un filo d'olio Garda DOP orientale: una poesia.
E si prosegue con un risotto alla zucca e amaretti e disossata di manzo con misticanza. Dopo  pranzo proseguiamo nella visita del museo di famiglia, in cui attrezzi e utensili dell'olivicoltura ci testimoniano l'antico legame con l'uomo. Un sodalizio cui non é possibile sottrarsi e che, nonostante la tecnologia e l'industrializzazione, parlerá sempre di sacrificio, duro lavoro e tanto cuore.
Nonostante le indiscutibili difficoltá che negli ultimi anni hanno minato la produzione olearia italiana, quest'azienda, come molte altre, non si dá per vinta. Lo Stato spesso si sottrae al proprio ruolo di sostenitore delle attivitá piú penalizzate da circostanze avverse, ma é proprio in questi frangenti che l'unitá e la volontá di non arrendersi spinge i piú temerari a proiettarsi nel futuro, mantenendo ben ferme le radici con il passato.


Come  sostiene l'esperto oleologo, scrittore e giornalista Luigi Caricato, che ben conosce la famiglia Turri: "Ritengo che i punti di forza dell'azienda siano l'unitá familiare, il buon legame con dipendenti e fornitori. Inoltre il lato umano, la correttezza e il rispetto delle regole e la convinzione della qualitá come valore. Penso e credo che nel Paese siano fondamentali i singoli talenti, quelli che si impongono, con fatica e drammi personali, spesso con risultati grandiosi."


Ed é proprio in occasione della Festa dell'Olio Nuovo, svoltasi il 12 novembre scorso a Cavaion Veronese, che la famiglia Turri ha aperto le porte di casa a tutti coloro che credono nel legame con la natura e nei valori umani, per celebrare il raccolto e la nuova produzione. In un convivio fatto di semplicitá, gioiosa condivisione e cose buone, tutti hanno potuto conoscere ed apprezzare dal vivo l'impegno e la determinazione di chi non vuole cedere il passo. Di chi crede fermamente nel proprio operato e lo svolge con serietá e abnegazione. E tutto ció si sintetizza in un prodotto di valore che dona consapevolezza.


E di semplicitá e gusto, parla questa prelibatezza, offertaci dopo il pranzo e preparata sotto i nostri occhi. Si tratta di un dolce di tradizione contadina, la Fogassa de Cavaion, focaccia dolce, recentemente insignita del marchio De.Co. (denominazione comunale d'origine), preparata rigorosamente con olio extra vergine d'oliva Dop del Garda orientale e cotta sulla gradela (griglia).



Ingredienti:

1 kg di farina OO
300 g di zucchero
300 ml di vino bianco (oppure latte)
300 ml di olio extra vergine Garda Dop orientale
1 bustina di lievito

buccia di 1 limone grattugiata
un pizzico di sale

Impasto a mano o con l'impastatrice gli ingredienti. Suddivido l'impasto in 5 parti, tutte di uguale peso. Stendo ogni parte con il mattarello, fino ad avere uno spessore di circa 1 cm. Faccio cuocere la fogassa sulla griglia (sulle braci) o su una griglia elettrica, per circa 10-15 minuti, girandola 2 o 3 volte.
Il profumo sprigionato da questo dolce lo rende irresistibile, soprattutto se ancora caldo.


 Grazie a Laura Turri e a tutta l'azienda per averci omaggiate di quest'esperienza.













domenica 5 novembre 2017

Torta di mele vegana: una sorpresa (senza glutine, senza lattosio) - Vegan apple cake: a big surprise (gluten free - lactose free)






 
Oggi mi chiedevo: "Perché tengo questo blog?"....dare una risposta a questa domanda non é cosa facile. Oppure, al contrario, la cosa piú semplice che io possa fare. Esistono migliaia di blog, migliaia che parlano di cucina, ricette, gastronomia. Blog piú o meno seri, piú o meno interessanti, piú o meno autentici. Forse perché va di moda la cucina, o va di moda tenere un blog? O perché, fra migliaia di blog, vorrei che il mio fosse speciale, per qualche ragione? Ebbene, fino ad oggi non ero stata in grado di dare una vera motivazione a tutto questo. O meglio, era chiaro: desideravo condividere una passione, quella per la buona cucina, con tutti coloro che avrebbero letto ció che avrei tentato di trasmettere. In effetti é banale: tutti i blogger nascono per comunicare qualcosa. La differenza tra un blog qualsiasi e un blog di successo sta piuttosto nella capacitá di riuscire ad arrivare esattamente al cuore dei lettori. L'argomento non é rilevante, ma lo é il modo in cui il blogger é in grado di renderlo vero. Ecco, da oggi io sono esattamente una di voi, perché lo sono, e rivolgeró esattamente a te i miei pensieri, le mie sensazioni, le mie esperienze e le mie ricette.
Non saró mai Chiara Maci, in effetti lei é molto piú giovane di me...e nemmeno Benedetta Parodi, anche perché provaci tu a cucinare con il tacco 12 e a ridere mentre l'olio bollente ti schizza negli occhi!! E probabilmente non andró mai in TV e non scriveró mai libri di cucina (o forse sí...). Ma sono come te, come tante, come tutte voi, mamme e donne "..antenni", che ogni giorno si confrontano con il mondo reale e non con quello patinato dello Shobiz.
Sono come te, che il lunedí mattina ti svegli alle 6 e mezza, porti i figli a scuola e poi ti fiondi in ufficio, dopo 10 semafori rossi (e scleri), quattro rotonde, in cui nessuno rispetta le precedenze (e scleri), aver girato a vuoto 3 parcheggi senza mezzo posto libero (e porcaccialamiseriaccia.....beeeeepppppp) eppoi lasci l'auto nel parcheggio del supermercato, che per un'ora e mezza è gratuito e poi ti tocca mettere la sveglia per spostarla, magari in uno dei parcheggi che due ore prima erano strapieni. E arrivi, sudata marcia, in ufficio e la prima cosa che ti dice la collega é: "Ti vedo stanca....."......e tu che le rispondi??? Non quello che pensi veramente, perché non vorrai mica mettertela contro?? Ma un: "No, figurati, ieri ho passato tutto il giorno in beauty farm!!! È che ho la pressione un po' bassa, sai, mi sono rilassata troppo...."
....e dopo un'ora e trentacinque ti ricordi che hai dimenticato la sveglia per spostare l'auto.....e sono tre euri per 10 minuti di sforamento......
Insomma, non é che siamo tutte delle caricature, ma siamo donne, imperfette, che devono essere per forza dei fenomeni. Come si dice, multitasking....ma che vuol dire? Che dovrei lavarmi la testa e contemporaneamente girare il ragú? O depilarmi le gambe e buttare la spazzatura col pensiero? Cioé, siamo anche noi come tutti (forse un po' meglio...), ma non possiamo farlo notare. Perché negli anni Settanta abbiamo voluto l'emancipazione e ora ce la dobbiamo tenere! E fare le macho-donne, ma essere sempre amorevoli, femminili e cuoche ineccepibili, perchè oggi tutti sanno cucinare! Certo, tra la cucina di Benedetta, la Prova del Cuoco, Masterchef, Top Chef, Giallo Zafferano e Cucine da Incubo, non puoi mica dire che non hai almeno imparato a fare il paris brest o il roux?! Quindi ti rimbocchi le maniche e inizi a scorrere le migliaia di blog a tema, sperando di imbroccare la ricetta giusta!
Capisci ora quale sia il fardello che una food blogger deve caricarsi dopo aver a malapena capito cosa significhi acquistare un dominio.....
No, non voglio scoraggiarti ad aprire un blog, anzi! Certo é che é un mondo difficile....!
Io per stare al passo coi tempi e per non dimenticare che una blogger deve cercare di essere sempre updated (cioé, aggiornarsi, normalmente la sera, quando i comuni mortali dormono...) ho pensato bene di provare a sperimentare. E dal cilindro é uscita una torta vegana, cioé, una di quelle cose senza, senza e senza: la cosa sorprendente é che é pure buona! Sará stata la fortuna della principiante non vegana....
Ecco la ricetta:
 
Ingredienti:
 
150 g di farina di riso
150 g di fecola di patate
150 ml di latte di mandorle
80 ml di olio extra vergine d'oliva
4 mele
succo di una piccola arancia
succo di mezzo limone
1/2 bustina di lievito per dolci
scorza di 1 limone grattugiata
un pizzico di cannella
un pizzico di sale
 
Preriscalda il forno a 180°. Taglia e affetta finemente le mele, dopo averle sbucciate. Cospargile di succo di limone e passale brevemente in una padella antiaderente, per farle asciugare. Cospargi con un pizzico di cannella. In una ciotola unisci gli ingredienti secchi e mescola. In un'altra versa gli ingredienti liquidi e mescola. Unisci gli ingredienti liquidi a quelli secchi e cerca di amalgamarli con cura. Aggiungi anche tre quarti delle mele e mescola brevemente. Ungi e infarina una tortiera, versa il composto e aggiungi le mele rimanenti. Fai cuocere in forno per circa 45 minuti. 
 
 
 



venerdì 13 ottobre 2017

Plum cake con gocce di cioccolato - plum cake with chocolate drops

 
Quale modo migliore di questo per tornare, dopo mesi e mesi di assenza, in questo mio piccolo angolo di mondo? Con la dolcezza si dice che si possa conquistare anche il piú scettico dei critici, a patto che venga dosata nel migliore dei modi.
Prima di introdurre la ricetta di oggi, vorrei "giustificare" brevemente la mia lunga assenza dal blog. Senza troppi giri di parole, vi confesso che l'ultimo anno é stato per me un periodo di cambiamenti. Quelli che non é mai il momento giusto, che hai paura di affrontare. Sono quelli che, prima o poi, é necessario intraprendere, per poi ricominciare, con energie nuove e un pizzico di inquietudine. Ma ben vengano: del resto che vita sarebbe se fosse tutto monocolore?
Ed ecco che dal cilindro spuntano idee, desideri, progetti. Un passo alla volta, tutto inizia a prender forma.
Come questi piccoli plum cake, che mi ricordano tanto quelli di una nota marca. A proposito: sapete da dove arrivano queste morbide tortine? Sembra che derivino da un dolce tedesco, la Pflaumenkuchen, a base di prugne e pasta frolla. In effetti nulla a che fare con il dolce a noi noto con il nome di plum cake. Gli inglesi hanno rielaborato la ricetta originaria, reinventando questo dolce, e chiamandolo pound cake (da cui, poi, plum cake): questo nome deriva dal dosaggio degli ingredienti utilizzati, tutti in uguale misura, ovvero una libbra per ognuno di essi. Ed é cosí che ancora oggi, in genere, il plum cake dovrebbe essere preparato seguendo le stesse proporzioni. Tuttavia ogni Paese, in cui questo dolce si é diffuso, ha rivisitato la ricetta originaria, modificandola e dando vita ad un dolce nuovo. Nel Regno Unito il plum cake si chiama, piú comunemente, fruitcake, per l'utilizzo di frutta candita o secca. Non é insolita la preparazione di plum cake salati, serviti spesso come antipasto.
La mia preferenza va sicuramente alla versione dolce, della quale ho personalizzato leggermente gli ingredienti. Date comunque spazio alla fantasia e lasciatevi guidare dai vostri gusti, per crearne versioni sempre nuove.

domenica 27 marzo 2016

Pardulas, ovvero casadinas, in pratica formaggelle: Buona Pasqua dalla Sardegna



 La mia mamma me le ha fatte conoscere come formaggelle: sono dei deliziosi dolcetti a base di ricotta o formaggio fresco, appartenenti alla tradizione pasquale sarda. Chiamate anche pardulas (dal latino quadrula, trasformato poi in pardula) o casadinas (dal sardo casu,  formaggio), traggono le proprie origini dalla Grecia classica e possono contenere un ripieno dolce oppure salato: in Barbagia la variante salata viene aromatizzata con la menta (casadina salida). Anticamente la versione dolce del campidanese era di forma quadrata, data dalla pizzicatura della pasta ai quattro angoli, necessaria per contenerne il ripieno. (Notizie tratte da un testo di Giovanni Fancello,  esperto e docente di storia della gastronomia sarda)
Che siano dolci oppure salate, la curiosità di scoprirne il gusto è senz'altro la prima sensazione che suscitano questi singolari cestini di pasta tirata. Preparati con ingredienti poveri, sono impreziositi dall'aggiunta di zafferano, spezia che proprio in Sardegna viene estratta dagli stimmi del Crocus sativus L., nella provincia del Medio Campidano. Il suo pregio e le sue caratteristiche organolettiche uniche, hanno permesso di insignirlo della D.O.P..
Il colore giallo oro del ripieno ricorda un'alba estiva ed il profumo che ne sprigionano gli aromi, chiudendo gli occhi, riescono magicamente a teletrasportarmi tra corbezzoli e mirto, alle origini di una terra in cui le tradizioni si tramandano e ripetono dalla notte dei tempi. Nonostante la lontananza,  gustare le pietanze tipiche di questi territori, mi riporta dritta dritta lí,  da dove vengo. Altoatesina di nascita, ma sarda fino in fondo al cuore.




Ingredienti per circa 35 pezzi:

200 g di semola rimacinata di grano duro
200 g di farina 00
50 g di burro (nella ricetta originale strutto)
140 g di zucchero di canna chiaro (o bianco)
3 uova
500 g di ricotta (nella ricetta originale di pecora)
1 bustina di zafferano
3 cucchiai di fecola di patate
Scorza grattugiata di un'arancia e di un limone
Un pizzico di sale
A piacere: codette colorate per decorare oppure tuorlo d'uovo e zucchero a velo per spennellare

martedì 22 settembre 2015

Lo strudel di mele: Apfelstrudel


Das Leben ist ein Apfelstrudel

Questo signori è il principe dei dolci sudtirolesi. Si è diffuso in queste zone durante il dominio austro ungarico e ha conquistato i palati più sopraffini,  trasformandosi, a seconda dell'occasione, da goloso dolce a pietanza salata. Frutta, verdura,  carne o pesce che siano, la base per il ripieno può variare di volta in volta. E dite chi, trovandosi a visitare l'Alto Adige o la vicina Austria, non abbia,  almeno una volta, provato questa delizia. Pensate che furono addirittura i Turchi a farcelo conoscere, o meglio, a proporlo sulle tavole ungheresi durante le loro scorribande. E da lì a noi, la strada fu breve. La mia versione preferita è quella classica, con le mele. Anche in questo caso le versioni sono diverse, a partire dalla pasta, frolla, sfoglia o tirata. Passando poi alle mele, Golden,  Gala, Breaburn o Renetta.  A voi la scelta. Personalmente prediligo il connubio frolla e Breaburn,  mela rossa asprina e molto aromatica.  Morbidezza e carattere, quanto di meglio si possa esprimere. E l'intrusione calcolata di altri ingredienti che portano questo dolce prossimo alla perfezione.  Ho preso la ricetta da una pubblicazione molto autorevole in Alto Adige, nata dalla fusione del sapere gastronomico di tre chef di questa terra di confine. Il risultato, indovinate, ha reso felici le mie papille....più volte. Preciso che le mele utilizzate per questa preparazione sono assolutamente a chilometro zero: acquistate presso un maso locale, il Valentinhof.

lunedì 26 gennaio 2015

Dolce al cioccolato "light" e abbinamenti azzardati...molto Pur


"Dovresti inventare un dolce dietetico, cioeˋ, senza calorie...insomma, che non faccia ingrassare....". Frase di donne in lotta armata contro la bilancia, dopo le festivitaˋ natalizie. E tu, fata turchina senza bacchetta magica, cosa rispondi? Ovviamente che non si puoˋ. Che i dolci, per definizione, sono dolci e dovrebbero servire a sollevare il morale, ad accrescere la nostra autostima dopo una delusione: dovrebbero colmare vuoti improvvisi insomma. Anche sul giro vita, purtroppo. Altrimenti non ci sarebbe gusto a definirli peccati di gola. Ed eˋ proprio per questo che cibarsene dovrebbe avere, quale effetto immediato, un senso di riappacificazione col mondo intero. Facendoci ripiombare subito dopo nell'abisso dei sensi di colpa che non finiscono mai. Solo se si decide di buttare la bilancia dalla finestra. Magari centrando il parabrezza della vicina insopportabile che, anche avendo superato gli anta da tempo, sfoggia una taglia quaranta. Che peraltro, detto fra noi, la fa sembrare tanto un  ramo secco travestito, vista l'etaˋ. Io peroˋ, che amo le sfide, non mi faccio prendere dallo sconforto e penso a un evergreen: il cioccolato. Accompagnato poi ad una mousse di mela che interpreta egregiamente il ruolo del "buono e sano", allora diciamo che si compie quasi una magia. A tutti piace il cioccolato e gustarlo in questa versione quasi light, in fondo non eˋ peccato. La mousse di mela fa parte delle proposte gastronomiche di Pur Suedtirol di Merano, di cui vi ho giaˋ parlato in altri post e che pone un'attenzione particolare nella selezione dei prodotti offerti. Tutti da scoprire e tutti da gustare, con leggerezza. Questa composta eˋ un vero concentrato di sapore, solo polpa di mela al 90% e zucchero di canna.


E se accompagnamo al tutto una spolverata speziata di cannella e zenzero, riusciremo addirittura a non ricordarci piuˋ che esistono bilance, grassi saturi e colesterolo cattivo. A dirla tutta il cioccolato fondente eˋ un alleato delle nostre arterie e del nostro buonumore, ricco di antiossidanti e serotonina. Della mela sappiamo giaˋ  tutto,  toccasana ad ogni etaˋ : in questa mousse solo mele di montagna, nel pieno rispetto della tradizione contadina altoatesina. Dunque, riepilogando, ingredienti semplici, sensi di colpa zero, quindi, soluzione trovata.



lunedì 24 novembre 2014

Apple muffin...di Frutty a colazione


La mia Ari, sei anni e 120 centimetri di energia pura, adora i pomodorini. Si, proprio così, li mangerebbe a qualsiasi ora, anche a colazione. Anzi, li mangia anche a colazione....Penserete che sia inconsueto per un bambino, ma ho deciso che, in fin dei conti, non é sbagliato. Pensiamo a quanto si parli di educazione alimentare, obesitá infantile e cibo spazzatura. Pomodoro, vegetali e frutta in genere, sono quanto di piú sano e nutriente esista e se sono proprio loro a scegliere, perché convincerli che cornetto e caffé siano meglio? Forse perché siamo sempre di corsa e non riusciamo ad organizzarci meglio. E, a parte questo, siamo proprio noi genitori a dover  generare le abitudini alimentari che i nostri figli, a loro volta, trasmetteranno alle future generazioni. L'origine del vocabolo colazione sembra avere origini e significati diversi: sostanzialmente sembra che derivi dal latino "collationem", ovvero "cena fatta da piú persone, in cui ognuno conferiva la propria parte". La traduzione della parola colazione in inglese, "breakfast", significa letteralmente interruzione del digiuno, mentre in tedesco "Frühstück", significa pezzo consumato presto. Nonostante questa diversitá di interpretazioni, tutti concordiamo nell'affermare che la colazione sia, indubbiamente, il pasto principale della giornata. Dopo diverse ore di diguno, l'organismo necessita del "carburante" sufficiente per rimettere in moto il metabolismo. I nutrizionisti ribadiscono che l'apporto calorico della colazione dovrebbe corrispondere almeno al 15-20% dell'apporto giornaliero complessivo. L'abitudine di una regolare colazione consente di prevenire disturbi cardiovascolari e alterazioni della glicemia, nonché disfunzioni croniche che favoriscono l'obesità.


    Ho avuto la fortuna di nascere e crescere in una regione baciata dal sole, nonostante siano in pochi a crederlo: pensate che in Alto Adige si possono vantare ben 300 giorni di sole all'anno! Grazie alle condizioni climatiche favorevoli, oltre che alla sapienza contadina, questa terra ci regala frutti dalle caratteristiche uniche. La mela, regina incontrastata delle nostre tavole, contribuisce non poco a far risplendere la nostra reputazione gastronomica a livello mondiale. L'Alto Adige vanta la piuˋ vasta area frutticola destinata alla coltivazione di mele di tutta Europa e un prodotto che merita l'eccellenza. Attraverso la produzione integrata é  possibile intervenire in modo naturale contro le infestazioni, utilizzando metodi  biocompatibili, che assicurano la salvaguardia dell'ambiente e la salute del consumatore. E dato che proprio nella mela si racchiude una fonte inesauribile di nutrienti, come per il pomodoro, non ostacoliamone il consumo "a qualsiasi ora", prima mattina compresa. Conoscendo l'azienda Pur Suedtirol, realtá commerciale locale, che promuove la distribuzione e la tutela dei prodotti altoatesini, ho avuto la possibilitá di provare le mele essiccate che ho utilizzato per la mia ricetta di oggi. Da un processo di essiccazione naturale, mediante aria calda e dalla totale mancanza di utilizzo di zuccheri e conservanti sul prodotto finito, nasce Frutty, semplici fettine di mele essiccate, delizioso snack da gustare in ogni momento della giornata.
 
Un intermezzo sano, gustoso e che riduce a zero i sensi di colpa.   Questi muffins sono golosi, veloci da realizzare e perfetti per una colazione nel pieno rispetto di ritmi ragionevoli, a misura di bimbo....

 Ingredienti (per circa 8 muffins):
100 grammi di farina 00 bio
13 fettine di mele essiccate (io Frutty - Neufeldhof Bolzano)
50 grammi di farina di mandorle bio
50 grammi di amido di frumento bio
60 grammi di crema di mandorle bio (spalmabile venduto nei negozi bio, sostituibile con olio di mais)
40 ml di olio di mais (100 ml se non utilizzate la crema di mandorle)
2 uova 
un pizzico di cannella
60 grammi di zucchero di canna chiaro bio (90 grammi se non utilizzate la crema di mandorle)
scorza grattugiata di un'arancia non trattata
mezza bustina di lievito per dolci bio
40 ml circa di latte di riso bio (quantitá variabile, in base alla consistenza dell'impasto)
succo di limone




Fate rinvenire le fettine di mela in poca acqua fredda. Preriscaldate il forno a 180 gradi. Lavorate separatamente ingredienti secchi e unidi. Tagliate a tocchetti 5 fettine di mele e infarinateli leggermente. Unite ingredienti secchi e umidi. Aggiungete le mele e mescolate brevemente. Versate negli stampini da muffins, disponete una fettina di mela su ognuno di essi, cospargete con zucchero di canna e qualche goccia di succo di limone e cuocete per circa 25 minuti (prova stecchino). Gustateli con una composta di albicocca casalinga.
E non dimentichiamo che la colazione é un vero e proprio momento di aggregazione, di convivio, in cui, attraverso ingredienti genuini e nutrienti, trasmettiamo ai nostri figli un valore aggiunto spesso sottovalutato.











martedì 21 ottobre 2014

Il quasi soufflè di ricotta


Vi capita mai di tentare disperatamente di programmare la vostra giornata e di pensare che qualcuno vi abbia fatto una specie di macumba per impedirlo? Tranquilli, niente di che, semplicemente quei piccoli inconvenienti che  fanno  sognare il momento in cui sprofonderete sotto le coperte. " Basta un poco di zucchero e la pillola va giù..." cantava la mitica Mary Poppins, che aveva sicuramente una marcia in più rispetto ad una "normale" mamma.....Oggi mi dico:"Giuro che per le sette si mangia e presto a nanna....", naturalmente per far sì che domattina non ci voglia un bulldozer per far scivolare Arianna giù dal letto....Il vizio di non volersi alzare la mattina, che lo sappiate, ha origini già nella tenera infanzia e si manifesta nei modi più agghiaccianti: dai rantoli tipo Nightmare, al ringhio di un mastino napoletano a dieta forzata, fino ad arrivare alle frasi di rito:"Aaaaaadeeeesssoooooo mmmmi allsssooooooooooo.......".......e tu lì, con lo spazzolino in bocca e la matita per gli occhi che ti centra la pupilla..........E la colazione??? Ehhh?? No, la Colazione si può fare solo il sabato, e, al limite la domenica, se non programmi di svegliarti alle 7 per partire alle 7.30 per fare quell'escursione che rimandi dall'estate di due anni fa. No, cancello: io la domenica lascio che gli altri vadano a fare le escursioni....a me, sinceramente, fino a quando Arianna non compirà almeno 15 anni, non tornerà la voglia di andare per monti.....forse per mari sì....chissà.........Beh, gite a parte....tanto per raccontarvi un po' di altri affari miei, non vedo l'ora che arrivi il prossimo novembre per poter finalmente conoscere qualcuno di voi al raduno nazionale dell'AIFB. Davvero, credo che sarà un'occasione veramente speciale, in cui anche chi, come me, è relegato a vivere piuttosto decentrato rispetto al resto del mondo, potrà confrontarsi con chi, invece, è esattamente al centro di tutto ciò che vive a ritmi inebrianti. Ragazzi, trovarsi poi in un contesto come quello toscano, insomma, credo sia il massimo.
Bene, la ricetta?? Ah sì....vi auguro la buona notte con un dolce morbido, fresco, delicato e profumatissimo.....
Ingredienti semplici, sì, ma che assicurano sempre i risultati migliori.

domenica 25 maggio 2014

Brownies....ed è quasi estate....





Buon pomeriggio a tutti! Spero abbiate trascorso un fantastico fine settimana di quasi estate. Qui la giornata è stata splendida e ne abbiamo approfittato per una piccola escursione nei dintorni della città, accontentando in tutto e per tutto l'incontenibile voglia di stare all'aria aperta della nostra bimba...e, in fondo, anche nostra. Questa anteprima d'estate sembra aver risvegliato natura e naturalmente lo spirito di tutti, che magicamente si riversano ovunque, alla ricerca di occasioni ed eventi per trascorrere qualche ora in totale spensieratezza. Ah, dimenticavo, dopo la mia ultima lunga pausa di riflessione, sono ripartita con mille buoni propositi! Prima di tutto sono stata accolta nella grande famiglia dei foodblogger, l'AIFB, al cui direttivo rivolgo i miei ringraziamenti e alla quale spero di poter partecipare attivamente. In secondo luogo sono entrata a far parte, in qualità di socia simpatizzante, della Federazione Italiana Cuochi, presso la sezione locale. Proprio quest'ultima ha organizzato per la prossima domenica un incontro per festeggiare la bella stagione in compagnia e del quale cercherò di  pubblicare un nutrito reportage fotografico. Questo un piccolo assaggio di quanto accaduto negli ultimi mesi. Spero di riuscire a coinvolgervi e magari a raccogliere le vostre proposte per iniziative a tema proprio nella nostra regione (Trentino Alto Adige). Per quanto mi riguarda sono sempre disponibile per la mia città, Merano, ed eventualmente Bolzano. Oggi vi propongo un golosissimo brownie, che ho realizzato con gli abbondanti rimasugli di uova di cioccolato pasquali! Non è proprio un dolce estivo, ma ditemi chi riuscirebbe a rinunciare ad una delizia al cioccolato come questa??!! Io, lo confesso, proprio no.....

mercoledì 25 settembre 2013

Un rientro dolce...e leggero: dessert alle fragole


Buongiorno a tutti. Dopo mesi e mesi di assenza, circa 7 per la precisione, eccomi qui, ancora tra voi e ansiosa di tornare a proporvi quello che quotidianamente assemblo in cucina. Forse qualcuno di voi si chiederà come mai sia stata assente per un tempo decisamente lungo. Niente, diciamo che la vita impone delle pause, di riflessione, di elaborazione, degli stop forzati o no, che si rendono indispensabili quando ti rendi conto di correre ad una velocità che non solo supera i limiti, ma potrebbe addirittura farti perdere punti e patente. Parlo per metafore oggi, ma a volte è solo così che si riesce a far meglio comprendere le ragioni di certe nostre scelte improvvise. Amo cucinare, amo il cibo, anzi, di più...in questi mesi ho fatto quello che ho sempre fatto, ma ho imparato ad analizzare in modo diverso gli accadimenti del quotidiano. Ultimamente poi sono stata quasi costretta dalle circostanze a cogliere determinati segnali come dei campanelli d'allarme, per fermarmi a pensare più a chi sono e dove vado, piuttosto che a ciò che gli altri si aspettano da me......uff....e poi arriva una raccomandata dell'Agenzia delle Entrate che ti ricorda di dover pagare ancora qualcosa.....ANCORAAAA???? Ma come, dopo tutti i salassi di oltre un ventennio di lavoro, ancora pagare??? Insomma ragazzi, altro che andare piano, guidare con prudenza, essere presenti e vigili: qui è arrivato il momento di cambiare totalmente rotta, destinazione e mezzo di trasporto......
Ho scartabellato tra le fotografie scattate mesi fa, archiviate e mai postate. Ne ho trovate parecchie...ma devo ricordarmi a grandi linee ingredienti e procedimenti....spero che avrete pazienza e comprenderete che, per facilitare il mio "cambio di itinerario", dovrò sforzarmi di non strafare con parole e dettagli, ma cercherò di traghettarvi direttamente dentro la ricetta, attraverso le mie foto da dilettante allo sbaraglio.
Altre cose particolari da dirvi non ne ho, per ora, anche perchè diventerei noiosa....Vi basti sapere che questi caldi raggi di sole settembrini mi fanno nostalgicamente ripensare alla bella stagione che si addormenta piano piano....alle passeggiate al mare, a raccoglier conchiglie e a respirare sale.......
E vi propongo una ricettina dolce e leggera con le fragole, non più di stagione, ma pur sempre portatrici di allegria.

domenica 20 gennaio 2013

Carrot cake: torta di carote con gocce di cioccolato


Finalmente oggi una leggera coltre bianca ha deliziato i nostri occhi e dato respiro alle nostre narici. Ebbene sì, qui all'estremo nord erano settimane che agognavamo un briciolo di neve. E per la gioia di grandi e piccini è arrivata. Non una gran nevicata, ma quel tanto che basta per ricordarci che sì, effettivamente da un mese siamo in inverno. Con Arianna che cantava Jingle Bells, come alla Vigilia di Natale, ci siamo avventurati per le strade ancora bianche, incrociando qua e là mezzi spazzaneve già all'opera, che in un paio d'ore hanno perfettamente ripulito tutto, scongiurando fastidi alla viabilità. Purtroppo però qualche malcapitato aveva già dovuto confrontarsi con lo spauracchio derapage, riducendo il cofano dell'auto come il muso di un mastino......sono gli inconvenienti di stagione. Chi di voi non ha mai maledetto ghiaccio, neve e fanghiglie varie? Anche la sottoscritta ha collaudato diverse volte il potere frenante su superfici improbabilmente disponibili..........con conseguenze immaginabili. Ma il candore di quei freschi fiocchetti bianchi rimane comunque un incanto dal potere straordinario. E per celebrare il rinnovarsi di questo evento sempre molto atteso, cosa c'è di meglio di un dolce? ...qualcuno dirà: "...catene a bordo?"...........eh già, anche quelle in effetti............

giovedì 29 novembre 2012

Mini cake natalizie con cioccolato e mandorle


Buona sera a tutti. Qualche giorno fa ho ricevuto in dono delle mandorle di produzione propria, provenienti direttamente dalla Puglia. Innanzi tutto ringrazio la gentilissima donatrice e il suo adorato papà, produttore delle mandorle in questione. Ho pensato che questo carinissimo pensiero non sia arrivato a caso, dato che negli ultimi tempi a casa nostra si consumano quantità indescrivibili di mandorle, intendo rispetto alla media, che suppongo non sia così ragguardevole. Almeno non qui nel nord Italia. In effetti non molti conoscono le qualità benefiche di questo meraviglioso e profumatissimo frutto. Per lo più, soprattutto noi donne, focalizziamo il loro alto contenuto calorico e le evitiamo per evitare ripercussioni "pesistiche". Ma forse non tutti sanno che i grassi contenuti nelle mandorle sono di nobile origine, diconsi grassi monoinsaturi e polinsaturi. Sono i cosiddetti grassi buoni, ovvero quei gentilissimi esserini che aiutano a ridurre quella brutta bestia del colesterolo cattivo. Hanno anche la stupenda capacità, care le mie signore, di aiutare la nostra pelle a rimanere elastica e a ritardarne l'invecchiamento, grazie al significativo contenuto di vitamina E, ottimo antiossidante. Vengono anche consigliate come "ricostituente naturale", dato il buon contenuto di proteine e vitamina B. Insomma, senza dilungarci troppo, oltre che buone, sono proprio simpatiche, gentili, altruiste, ma un tantino avversarie del nostro peso. Certo, consumarne una quantità limitata, ma con costanza, può solo recarci benefici, senza incidere troppo sul nostro peso. E dopo questo elogio alla mandorla passo alla descrizione della mia ricettina di stasera, cui ha allegramente contribuito anche Arianna, consumatrice in erba di questo frutto secco. Ho pensato di associarla al cioccolato, aggiungendo qualcosa che conferisse al tutto un nonsochè di natalizio, dato che c'è già nell'aria voglia di festa. Per quanto riguarda l'invito a Biolife, tranquilli, capisco che noi, relegati in zona di confine, siamo quasi "irragiungibili" dai più, ma per chi non sapesse proprio che fare e avesse già programmato una scappata da queste parti, può essere un'idea diversa dal solito....

domenica 25 novembre 2012

Plum cake alle tre farine



"Che unghie....devo rifarle più tardi...."
"Anch'io mamma....rifai anche le mie??"
"???!!!!"
....poco più tardi, in un negozio d'abbigliamento di una nota catena in franchising...:
"Mamma....posso prendere questo profumo?? Dai dai mamma...per favore!!!!"
"????!!!!...........vediamo Ari.....quale?? (che profumi orribili....che faccio, glielo prendo?? ma sì....sono solo otto euro....)
"Mamma, io voglio andare a Formentera........in hotel!"
Dunque: forse l'ho già detto diverse volte, ma sapete quanti anni ha  mia figlia?? Come? No no, non è adolescente....nemmeno preadolescente....HA 4 ANNI!!!!!!!!!!!
Io alla sua età non sapevo nemmeno cosa fosse lo smalto......il mio primo profumo penso di averlo comprato come minimo verso i 14-15...............Formentera? Ho scoperto cosa fosse dopo i 30..........!!!!!!!!!!! E lei a 4 anni c'è stata e ci vuole tornare......e spiegale te che in questo periodo gli alberghi sono chiusi....e che i portafogli di mamma e papà non hanno proprio la forma di una fisarmonica.....
Ma quando sarà adolescente quali saranno le richieste? Un attico in pieno centro???
Mah....speriamo bene...........confido nell'aspetto positivo dell'intelligenza esagerata di questi bimbi "moderni"...Per ora cerco di dirottarla sui dolci casalinghi....(anche se l'attira molto di più la sorpresa dell'ovetto Kinder.....si può dire??)



venerdì 16 novembre 2012

Biscotti al grano saraceno




Qualche giorno fa mi sono stati recapitati alcuni prodotti da un'azienda distributrice di prodotti biologici e biodinamici. Si tratta della Ecor, che da circa 25 anni si occupa di promuovere la diffusione di alimenti (e non solo) bio, anche attraverso l'apertura di punti vendita su tutto il territorio nazionale. E' da poco tempo che anche in Italia ci si sta avvicinando, o forse riavvicinando, a quell'ormai dimenticata sinergia tra uomo e ambiente, tra il luogo da cui in fondo proveniamo e l'estrema necessità di salvaguardarlo e rispettarlo. Ci si può credere o meno, molti sono scettici e poco fiduciosi sull'effettiva efficacia del "biologico". Molti hanno conosciuto questo "mondo" per necessità. Soprattutto a causa di intolleranze alimentari, che costringono al consumo di alimenti privi di certi nutrienti o conservanti. Sempre più bambini ci nascono con problematiche di questo genere, per cui in molti non hanno alternativa se non rivolgersi a distributori di prodotti bio, che spesso sono gli unici a commercializzare generi per intolleranti o allergici. E molto carinamente Ecor ha accolto la mia proposta di promuovere la loro "missione" attraverso questa piccola finestra sul mondo gastronomico. 


Mi sono state gentilmente donate tre confezioni di prodotti che utilizzerò per realizzare le mie ricette. Una di queste contiene farina di grano saraceno. Personalmente non l'avevo mai utilizzata, ma ho pensato immediatamente di impiegarla per sperimentare un nuovo impasto per i biscotti da prima colazione. In realtà ho voluto esagerare: ho utilizzato ben 4 tipi di farina ed ecco cosa ne è venuto fuori:

lunedì 29 ottobre 2012

La "mia" torta di mele....



Buona sera. Un po' al freddo, dato che qui sembra che l'impianto di riscaldamento abbia deciso di scioperare, in linea con il trend del momento.....e dato che siamo piombati all'improvviso nella stagione più fredda dell'anno, credo sia molto comune incappare nel desiderio irrefrenabile di incamerare calorie per far fronte al brusco abbassamento delle temperature. Questa torta, pensata e realizzata a tempo di record stasera, prima di cena, l'ho definita mia. Non perché la divorerò in solitudine, ma per il semplice fatto che domani il calendario mi ricorderà per la ..........esima volta il giorno della mia nascita. Non che mi piaccia pubblicizzarlo, ma avevo promesso ai colleghi di portare qualcosina....niente di che, per questa occasione. Io non sono per i dolci ricchi e guarnitissimi, belli certo, ma non alla mia portata, sia in termini di capacità manuali che di gusto (nel senso stretto della parola...) personale. Io sono per i dolci semplici, quelli a base di frutta, o anche nudi e crudi, tanto per capirci, quelli da inzuppare e basta. Il massimo che mi concedo sono le gocce di cioccolato (moooolto raramente) o, più spesso, una golosa marmellata.....di cui sono molto ghiotta. Quindi, dato che vivo nella patria della mela Marlene (un po' di pubblicità non guasta mai....), perché non renderle degnamente omaggio? Poi con davvero pochi ingredienti, è possibile realizzare quanto, a mio parere, di più buono e delicato al tempo stesso, sia possibile sfornare. E in attesa della partenza per la Toscana (meno male che abbiamo rinunciato all'idea di New York.....), ecco la ricetta....



giovedì 25 ottobre 2012

La crostata portafortuna.....


Come potrete notare, questa foto è stata scattata con luce diurna...vagamente insolito per me....Il fatto è che la mia dolce cucciolotta si è ammalata per la terza volta in poco più di tre settimane. Chi mi raccontava che i bimbi, una volta iniziata la scuola materna (....o dell'infanzia, per chi è troppo avanti...), diventano dei catalizzatori di batteri e, soprattutto in inverno, spesso capita che stiano più nell'ambulatorio del pediatra che a scuola appunto, pensavo che fosse colto da frustrazione cosmica, da stress o da chissà quale altro delirio...Ebbene, sto delirando.....Quattro cicli di antibiotici in meno di un anno, di cui due nelle ultime due settimane, antipiretici, antinfiammatori, cure per rinforzare le difese immunitarie, aerosol....insomma, era tutto vero!!! E considerate che la mia stellina è al secondo anno di scuola materna.....credevo che il peggio lo avesse già passato.....invece no: con un autunno inverosimilmente molto caldo, si è già presa due otiti.....Lo so, magari dovrebbe controllare le adenoidi.....ormai sembra che siano gli spauracchi peggiori di ogni bimbo di età compresa fra i 4 e i 6 anni....Altro che genitori severi e cartoni negati, le adenoidi sono la vera minaccia  di ogni infante. Ma semplicemente perché loro, creature indifese, non sanno neanche cosa siano 'ste adenoidi, ma con un nome così, terrorizzerebbero anche Spiderman! Per farla più breve, oggi ho dovuto combattere contro un febbrone a 39 e mezzo (suo) e con il terrore (mio) di dovermi imbattere nella terza otite della stagione....la quarta dell'anno......Mah, speriamo bene e domani, prima di ogni cosa, visita di "cortesia" dal pediatra, che ormai di vedere la mia faccia sarà anche stufo....quella di Ari no, che è tanto bellina.....io non ho questa presunzione.....Questa crostata, in effetti, vuole essere un semplice dolce benaugurante, da sperimentare ogni qualvolta i vostri tesorini siano costretti a combattere contro i mostri batterici! E la mia piccola voleva combatterli con una torta alle more.......e non avendo more di stagione, ho sfoderato l'ultimo barattolo di marmellata, di more appunto, home made.....

mercoledì 24 ottobre 2012

I savoiardi.....secondo Cracco


Era da un po' che mi frullava per la testa l'idea di preparare i savoiardi. Poi questa frase un po' insolita per intitolare un libro "Se vuoi fare il figo usa lo scalogno", è andata a segno e questo simpatico volumetto si è sommato agli altri, che sovraccaricano la mensola della mia cucina.....L'autore, perdonatemi la ripetizione, decisamente autorevole, è il notissimo chef Carlo Cracco, esponente di spicco nella ristorazione italiana e non solo, pluristellato e non molto propenso al sorriso....Ero curiosa di conoscere un pochino meglio questo personaggio, da cui si può sicuramente imparare molto. E dato che non ho avuto il privilegio di averlo come "maestro", come altrettanti fortunati concorrenti di Masterchef, mi sono accontentata del suo "vademecum" che racchiude interessanti ricette, ma soprattutto consigli e dritte, per dare la possibilità a neofiti della cucina e non, di realizzare al meglio anche una semplice pasta al pomodoro. Sono rimasta particolarmente incuriosita dall'aneddoto raccontato a proposito dei savoiardi, che sembra siano molto cari al Cracco, dato che sono stati un vero e proprio trampolino di lancio per la sua brillante carriera. Quindi ho ritenuto doveroso cimentarmi in questi miei primi savoiardi seguendo le sue indicazioni preziosissime.

martedì 16 ottobre 2012

Torta morbida con i lamponi


E con i primi freddi si ingigantisce il bisogno di dolcezza, di calorie vitali....e non c'è niente di meglio di una bella, morbida e fragrante fetta di torta per appagare questa necessità esistenziale! Eh, direte voi, e la linea? Del resto durante l'autunno e l'inverno ricomincia il solito martellamento: mangiare e poi? E' pur vero che la stagione non invoglia certo a corse mattutine tipo "Central Park" con cuffie e fascia paraorecchie. Ma è anche vero che non ci costa nulla inforcare una comodissima cyclette e piazzarci davanti alla tele per mezz'oretta a giorno....è solo che le scuse sono sempre milioni: sono stanca, sono stressata, se faccio movimento dopo le otto di sera poi non dormo, dopo cena mi disturba la digestione.....stasera volevo giusto scrivere un post importantissimo, sulla ricetta del minestrone ipocalorico senza pasta, né grassi.....Insomma, la lista chilometrica delle scuse dettate dalla "pigraggine" potrebbe continuare fino a Natale.....per non parlare della galassia di buoni propositi che avevamo partorito disfando la valigia, di ritorno dalle ferie, abbronzatissime, asciutte e in forma dopo sessioni quotidiane interminabili di saune sotto il sole cocente.....Beh, sapete che vi dico? Io la cyclettina l'ho piazzata lì, fronte tele, e ogni tanto ci salgo pure.....ma ad una bella fettina di torta, no, proprio non me la sento di rinunciare.....sarebbe autolesionismo....e voi????
(Chi si ama, legga il seguito.....)

domenica 7 ottobre 2012

La crostata con le pere


Fine settimana molto intenso culinariamente parlando. In effetti cucinando e assaggiando, mi sento leggermente appesantita....vuoi perché oggi mi sono data al relax assoluto, vuoi perché ogni tanto ci vuole.....Ho deciso di preparare un dolce con le pere e la crostata mi sembrava la soluzione più rapida e più rapidamente consumabile....Non mi dilungo, dato che la mia bimba deve andare a nanna e io ho tutta l'intenzione di cominciare a leggere il mio nuovo libro. Devo dire che in questo periodo sento un bisogno estremo di ritagliarmi quella mezz'oretta prima di dormire e di dedicarla solo alla lettura. Di qualsiasi cosa peraltro, purché sia lettura.
Ora la ricetta e buon inizio settimana!

lunedì 1 ottobre 2012

Ciambella al profumo di lime


In autunno torna il bisogno di piccole coccole quotidiane, la voglia di ritrovare quei profumi e quelle fragranze che ti avvolgono stretto stretto, come il vecchio scialle della nonna.....E il dolce più semplice, quello che avete fatto e rifatto un sacco di volte è addirittura in grado di rinnovarsi, con qualche piccolo accorgimento...Oggi vengo a trovarvi ad un'ora insolita per me...ma la mia piccolina, povera stellina, deve fare i conti con un'otite inaspettata e oggi sono rimasta a casa con lei. Quindi abbiamo deciso di preparare il classico ciambellone, da proporre ai nonni, che verranno a farle visita dopo il riposino....Questa torta riesce sempre a stupirmi, per il semplice fatto che, a pensarci bene, la sua forma mette proprio allegria e riesce   sempre a conquistare tutti con dolce semplicità. Ho pensato di renderla un po' più "fresca" con aroma naturale di lime e spero che nonni e nipote gradiscano.............