giovedì 6 dicembre 2012

Ritartufiamo? Polpette di vitello con purè di topinambur e tartufo bianco


Buona sera! Oggi è ufficialmente arrivato il gelo invernale. Questa mattina il termometro segnava -2,5°. Avete capito bene, ma qui, diciamolo, è la norma in inverno. O, per lo meno, era la norma, fino a circa una ventina di anni fa. Ai miei tempi (nel secolo scorso, pensate!!), quando ero piccina, in inverno nevicava parecchio: la mattina ricordo che mio papà e gli altri del condominio dovevano alzarsi di buon'ora per spalare la neve che, non raramente, riusciva addirittura a sommergere letteralmente le auto. Scavavano una sorta di tunnel, attraverso il quale potersi avventurare "allegramente" alla ricerca della strada principale! E per noi bimbi era una festa! Si giocava a palle di neve e si dava vita a bellissimi pupazzi! Eh sì, al tempo era possibile....Mentre ora, qui ai piedi delle Alpi, la neve in inverno riusciamo ad ammirarla solo dal basso...da fondo valle. Nel senso che le nevicate sono abbastanza sporadiche e se ne cade qualche centimetro in più, tutto si paralizza. E pensare che una volta eravamo l'orgoglio del Paese: organizzati ed efficienti. Ora ci siamo praticamente standardizzati rispetto alla media italiana. Rispecchiamo anche noi i luoghi comuni che ci vedono spesso protagonisti di sfottò e vicende tutt'altro che rispettabili. Dicono che la città di Bolzano sia la più vivibile d'Italia....Sarà, ma credo che gli autori della statistica qui in Alto Adige non abbiano mai provato a viverci. Qui chi vive il quotidiano e con quello deve resocontare, non è poi tanto felice di tutti i salti mortali che si è costretti a fare per rapportarsi agli elevati standard che tutti ci hanno appioppato! Parlo del costo della vita ed è proprio quello che sta mietendo vittime più dell'influenza stagionale. Come nel resto d'Italia, anche noi stiamo vivendo, nostro malgrado, una sorta di incubo, da cui sembra non si riesca più ad uscire. Noi ci proviamo, ma tenere incollata addosso un'etichetta di "benestanti" che non siamo, non è  per niente semplice. Qualcuno di voi sarà venuto quassù, tra Mercatini e gite in montagna e si sarà reso conto che la media dei prezzi non è certo "popolare". Eppure gli stipendi degli altoatesini sono tali e quali quelli dei marchigiani o dei pugliesi.....Potreste anche zittirmi, parlandomi di disoccupazione, mafia, soprusi e difficoltà varie che affliggono i nostri connazionali, quelli meno fortunati di noi. Ma forse pochi sapranno che qui, da noi "privilegiati", i soprusi assumono forme diverse, di classe e non sbandierati ai quattro venti, ma custoditi pericolosamente sotto una maschera di perbenismo e ipocrisia. E' tutto questo che sta facendo lentamente affondare anche noi, ci sta defraudando dell'orgoglio nazionale e ci sta portando verso una deriva che forse era evitabile. E' ancora evitabile, se qualcuno, lassù, aprirà occhi e bocca e allontanerà i nostri gentilissimi carnefici da quelle poltrone di pelle umana. Una volta per tutte.
Scusate lo sfogo, ma è uscito così, di getto....come una nevicata a ciel sereno! Torniamo alla ricetta di stasera. Bisogna considerare che il tartufo è facilmente deperibile e quindi dev'essere consumato entro pochi giorni. Una settimana circa. Neanche a dirlo, qui è durato un paio di giorni, anche perchè non era un chilo, neanche un etto.....e ci mancherebbe, con la crisi che c'è.....!!!! E poi è impossibile resistergli.....per cui eccolo qui, un'altra volta, poi basta, giuro.......non ce n'è più!!!!!!!!!!!!!!!

martedì 4 dicembre 2012

Gnocchi di patate con tartufo bianco di Acqualagna...


Buona sera a tutti. Prima della ricetta un piccolo resoconto della Biolife dello scorso fine settimana. Ci siamo stati sabato, famiglia al completo, con le limitazioni del caso. Mi spiego: innanzi tutto ho dimenticato la macchina fotografica a casa e mi sono dovuta accontentare di un paio di fotografie scattate con il cellulare alla nostra cucciola. Seconda cosa: provate voi a portare un bimbo di quattro anni ad una fiera, a meno che non sia una fiera di giocattoli. Non potrete certo soffermarvi tranquillamente a far domande agli espositori.....anzi, o trovate in fretta un motivo di interesse per i vostri piccoli, oppure potete pure sperare che la curiosità per la novità duri il più a lungo possibile. Insomma, alla fine abbiamo girato sommariamente e il più rapidamente possibile la fiera, notando tuttavia che l'organizzazione del tutto e soprattutto l'attenzione rivolta alle problematiche legate alle intolleranze alimentari sta pian pianino assumendo sempre maggior rilievo. Infatti è stato creata una vera e propria area di ristoro dedicata proprio alla corretta alimentazione. Per il resto, tra generi vari, abbiamo avuto modo di realizzare un piccolo desiderio latente da tempo e che, all'improvviso, ha preso la forma di un piccolo tubero profumatissimo, pura e autentica pepita d'oro della gastronomia. Sua Eccellenza il tartufo bianco ha fatto capolino da un piccolo sacchetto di carta. E lì la tentazione ha soppiantanto la razionalità. Abbiamo divagato sul tema con l'espositore, gentilissimo commerciante di Acqualagna, che ha esaurientemente elogiato il suo prodotto, e ci ha brevemente sintetizzato che per il Tuber Magnatum Pico (tartufo bianco appunto) non è proprio un bel periodo, commercialmente parlando. Tuttavia è ancora possibile venderlo abbastanza facilmente sui mercati d'oltreoceano. E inebriati dal suo profumo inconfondibile (che ci ha infestato letteralmente l'abitacolo dell'auto), lo abbiamo portato a destinazione, con un'idea nella mente. Quella di accompagnarlo a qualcosa di veramente semplice, che ne esaltasse in pieno la raffinata essenza. Gnocchi di patate.