Come avrete ben capito, la sera è la parte della giornata in cui riesco a fare un salto qui. E questa sera è con dolcezza e semplicità che vorrei salutarvi. Questa ricetta, come la maggior parte di ciò che trovate in questo blog, è nata molto spontaneamente, sintetizzando le idee radunate qua e là e mettendole in pratica....senza peraltro essere mai certa del risultato finale. Ma mi pare di aver sentito da qualche parte che spesso i risultati migliori siano frutto dell'istinto che si riesce a proiettare costruttivamente in ciò che si crea. Quindi capita che in giornate non particolarmente fortunate non si riesca ad azzeccarne una....Io confido sempre in salvataggi in calcio d'angolo e credo che, anche nel peggiore dei casi, sia sempre possibile recuperare anche l'irrecuperabile....basta volerlo....sembra banale, ma è così. Proprio ieri mi è capitato di sentir lamentele sul fatto che ormai, soprattutto dalle nostre parti, non sia quasi possibile riuscire a mangiare decentemente senza dilapidare delle vere fortune....Pensandoci bene, vorrei esprimere il mio punto di vista, rivolgendomi principalmente ai ristoratori, che mi perdonino, è realmente così: credo che non sia necessario sforzarsi per proporre pietanze strabilianti, a prezzi sconvolgenti, con risultati spesso tanto incomprensibili, quanto poco commestibili. Semplicemente sarebbe auspicabile tentare di fare un passo indietro, per capire che, anche fuori casa, i nostri rispettabili stomaci gradirebbero sentirsi a casa....non so se mi spiego: massimo risultato con il minimo mezzo. Per intenderci: non serve il caviale più costoso al mondo se non si è in grado di comprenderne la ricercatezza. Inutile voler parlare lingue esotiche, se, a malapena, si conosce la propria lingua. Con questo intendo che una sapiente selezione della materia prima, qualsiasi essa sia, può permettere di raggiungere traguardi eccelsi, accompagnando il tutto con la giusta dose di passione e tanto altruismo nei confronti degli apparati digerenti altrui.......
Quanti di voi sono davvero stufi degli azzardi culinari definiti "fusion" e avrebbero voglia di poter tornare a mangiare uno spaghetto al pomodoro che sappia di spaghetto al pomodoro, cucinato ad arte e che non sia ormai tanto scontato da non meritare nemmeno un posto marginale nei menù dei ristoranti più in voga....ma solo nelle trattorie o nelle pizzerie....E poi: sapete che da queste parti le vere trattorie sono solo frutto di una fervida immaginazione? Esistono le osterie contadine.....ma l'offerta di questi locali si limita ai piatti della tradizione sudtirolese. Tanto di cappello, ma questo, ahimè, temo non sia sufficiente.....
Ecco il mio dolce saluto....
2 pesche gialle
2 mele gala
2 pere
une decina di prugne
tre cucchiai di zucchero di canna
un cucchiaino di cannella
mezzo cucchiaino di cardamomo in polvere
80 grammi di farina 00
60 grammi di burro
succo di mezzo limone
Tagliate a tocchetti la frutta. Cospargetela con il succo di limone, un cucchiaio di zucchero, cannella e cardamomo. Fatela cuocere in una padella antiaderente, fino a renderla morbida. Accendete il forno a 200°. Lavorate farina e burro, ottenendo un impasto sbriciolato. Aggiungete lo zucchero e amalgamate manualmente. Versate la frutta in stampini monoporzione e ricoprite con l'impasto di briciole. Aggiungete una spolverata di zucchero su ogni stampino. Infornate e fate cuocere fino a quando la superficie del crumble non sarà ben dorata.
che meraviglia il crumble io l'adoro...oggi ne ho postato uno anche io!
RispondiEliminaIl tuo è davvero super!
Grazie Simo! Anche mia figlia ne va matta e mi ha giá chiesto di rifarlo!!! Fortunatamente non é una preparazione cosí complicata e veloce da realizzare....Baci!!
EliminaSi, l'istinto suggerisce ricette deliziose, come il tuo crumble!
RispondiEliminaUn bacione
Grazie! Un bacione anche a te!
Eliminaciao piacere di conoscerti.....carinissimo il tuo blog e golosissimo il tuo crumble....mi iscrivo tra i tuoi sostenitori.....passa a trovarmi e fai altrettanto se ti va...ti aspetto...stefy
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