Questo post inaugura una nuova serie, con la quale vorrei ripercorrere la tradizione gastronomica regionale del Bel Paese. In effetti, ricordiamolo, la gastronomia italiana non può vantare un'unitarietà nazionale, bensí tante piccole realtà territoriali, tramandatesi nel tempo.
Ed ecco che, da nord a sud, ogni regione si esprime al meglio. Non esiste una connotazione tipicamente "mediterranea" nella nostra cultura gastronomica: esistono tante realtà locali, legate strettamente a quanto ereditato dal passato, variate col tempo e contaminate da influenze di vario genere. Dalle mode del momento, alle varianti etniche, dalla globalizzazione, tutto ha alimentato un bagaglio internazionalmente riconosciuto, che tutti ci invidiano e copiano.
Tutto ció che peró non dovremmo mai scordare, sono le nostre radici. Quelle della nostra terra, della nostra famiglia. Le stesse che ci hanno permesso di portare fino ai giorni nostri espressioni celeberrime di un'arte culinaria semplice nella sua magnificenza.
Ho deciso di partire in pompa magna, con una delle regioni portabandiera delle nostre eccellenze "mangerecce": l'Emilia Romagna. Terra che si estende in lungo e in largo, tra nord e centro Italia, racchiudendo al suo interno una varietá straordinaria di paesaggi. Dal mare ai monti, passando per nebbiose pianure e dolci colline, i prodotti della terra qui crescono con gaudio, esprimendo la stessa simpatia della gente che popola la regione. Chi non adora la cadenza tipica di queste parti? Impossibile non associare un abitante di Bologna alla rotonda mortadella. O la "erre" tipica del parmense ad una forma di parmigiano reggiano. Limitandomi ora a questi due ingredienti, vi presento lo scrigno custode di una ricchezza, che vanta origini leggendarie.
Il Signor Tortellino, "turtlen" o "turtelein", che dir si voglia, senza mai intromettersi nella disputa secolare tra Bologna e Modena, che da sempre se ne contendono la paternità. Dopo vari mesi passati a rimandare questo momento, con l'aiuto della mia preziosa Arianna, mi sono imbattuta in questi piccoli capolavori di pasta ripiena. Ne esistono svariate versioni, ma ho voluto attenermi scrupolosamente alla ricetta originale: quella depositata il 7 dicembre 1974 presso la Camera di Commercio di Bologna. C'è chi ne affida l'origine all'opera di un cuoco dei dintorni di Bologna, che abbagliato dalla bellezza della dea Venere, casualmente capitata presso la sua locanda con Bacco e Marte, ne ha riprodotto le forme, ispirandosi al suo celestiale ombelico. Dando vita a questa opera d'arte, che da secoli si rinnova, ad opera di mani altrettanto ingegnose e sapienti, che con certosina abilitá, permettono a golosi di tutto il mondo di gustare cotanta prelibatezza.
Se pensate che sia uno scherzo, armatevi di pazienza, perché avrete bisogno di tutta la vostra pazienza! Un consiglio: trascinate i vostri bimbi in questa avventura e vi assicuro che ne rimarranno estasiati.
La ricetta.
Ingredienti ( per un centinaio di tortellini)
Per il ripieno:
100 g di lombo di maiale
100 g di mortadella
100 g di prosciutto crudo di Parma
150 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 uovo
Odore di noce moscata
Per la sfoglia:
300 g di farina 00
3 uova
Un pizzico di sale
(Da cuocere in un ottimo brodo di gallina o di cappone)
Trito al coltello il lombo di maiale e lo rosolo in padella con olio d'oliva, sale e qualche foglia di rosmarino. Trito anche prosciutto e mortadella. In una ciotola mescolo tutto, unendo anche l'uovo, il parmigiano e la noce moscata. Lascio riposare il tutto. Preparo la sfoglia, tirandola fino a renderla molto sottile. Taglio i quadrati con il tagliapasta: lato 3,5 cm. Posiziono una piccola quantità di ripieno al centro dei quadrati. Con l'aiuto di Arianna chiudo a triangolo i tortellini e unisco le due estremità, dando la classica forma. Tuffo nel brodo bollente e lascio cuocere circa 4-5 minuti. Un buon piatto di tortellini in brodo rimette in pace con il mondo, specialmente se fatti da te.
Tutto ció che peró non dovremmo mai scordare, sono le nostre radici. Quelle della nostra terra, della nostra famiglia. Le stesse che ci hanno permesso di portare fino ai giorni nostri espressioni celeberrime di un'arte culinaria semplice nella sua magnificenza.
Ho deciso di partire in pompa magna, con una delle regioni portabandiera delle nostre eccellenze "mangerecce": l'Emilia Romagna. Terra che si estende in lungo e in largo, tra nord e centro Italia, racchiudendo al suo interno una varietá straordinaria di paesaggi. Dal mare ai monti, passando per nebbiose pianure e dolci colline, i prodotti della terra qui crescono con gaudio, esprimendo la stessa simpatia della gente che popola la regione. Chi non adora la cadenza tipica di queste parti? Impossibile non associare un abitante di Bologna alla rotonda mortadella. O la "erre" tipica del parmense ad una forma di parmigiano reggiano. Limitandomi ora a questi due ingredienti, vi presento lo scrigno custode di una ricchezza, che vanta origini leggendarie.
Il Signor Tortellino, "turtlen" o "turtelein", che dir si voglia, senza mai intromettersi nella disputa secolare tra Bologna e Modena, che da sempre se ne contendono la paternità. Dopo vari mesi passati a rimandare questo momento, con l'aiuto della mia preziosa Arianna, mi sono imbattuta in questi piccoli capolavori di pasta ripiena. Ne esistono svariate versioni, ma ho voluto attenermi scrupolosamente alla ricetta originale: quella depositata il 7 dicembre 1974 presso la Camera di Commercio di Bologna. C'è chi ne affida l'origine all'opera di un cuoco dei dintorni di Bologna, che abbagliato dalla bellezza della dea Venere, casualmente capitata presso la sua locanda con Bacco e Marte, ne ha riprodotto le forme, ispirandosi al suo celestiale ombelico. Dando vita a questa opera d'arte, che da secoli si rinnova, ad opera di mani altrettanto ingegnose e sapienti, che con certosina abilitá, permettono a golosi di tutto il mondo di gustare cotanta prelibatezza.
Se pensate che sia uno scherzo, armatevi di pazienza, perché avrete bisogno di tutta la vostra pazienza! Un consiglio: trascinate i vostri bimbi in questa avventura e vi assicuro che ne rimarranno estasiati.
La ricetta.
Ingredienti ( per un centinaio di tortellini)
Per il ripieno:
100 g di lombo di maiale
100 g di mortadella
100 g di prosciutto crudo di Parma
150 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 uovo
Odore di noce moscata
Per la sfoglia:
300 g di farina 00
3 uova
Un pizzico di sale
(Da cuocere in un ottimo brodo di gallina o di cappone)
Trito al coltello il lombo di maiale e lo rosolo in padella con olio d'oliva, sale e qualche foglia di rosmarino. Trito anche prosciutto e mortadella. In una ciotola mescolo tutto, unendo anche l'uovo, il parmigiano e la noce moscata. Lascio riposare il tutto. Preparo la sfoglia, tirandola fino a renderla molto sottile. Taglio i quadrati con il tagliapasta: lato 3,5 cm. Posiziono una piccola quantità di ripieno al centro dei quadrati. Con l'aiuto di Arianna chiudo a triangolo i tortellini e unisco le due estremità, dando la classica forma. Tuffo nel brodo bollente e lascio cuocere circa 4-5 minuti. Un buon piatto di tortellini in brodo rimette in pace con il mondo, specialmente se fatti da te.
Il signor tortellino ^^ mi è piaciuto subito!
RispondiEliminaNon ho mai provato a farli, direi che è arrivato il momento ;-)
Grazie Arianna! Spero tu rimanga piacevolmente sorpresa, almeno quanto me! Un bacione.
EliminaCi credo che è amore al primo assaggio, hanno un bel aspetto molto invitante e il gusto non può essere di meno. Felice giornata !
RispondiEliminaGrazie! La verità è che dopo non vuoi più mangiare quelli di produzione industriale....il problema sono i tempi...ma ne vale la pena! Un bacione!
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