Buon pomeriggio a tutti. Dopo quale giorno di "latitanza", eccomi qua, nuovamente, per inaugurare questa settimana di Carnevale. Innanzi tutto vorrei ringraziare pubblicamente tutte le persone che in questo periodo in un modo o nell'altro mi stanno vicine e hanno mooolta pazienza con me. Mi riferisco ai miei veri amici, non molti in realtà, sapete, ho un caratteraccio e sopportarmi non è affatto semplice! Ma devo dire che pochi coraggiosi dimostrano, anche inaspettatamente, di essere veramente comprensivi e sempre disposti a tendere una mano. Credetemi, non è cosa comune, molti di voi mi capiranno e si identificheranno in queste mie affermazioni. A volte non serve chissà cosa, ma due parole al momento giusto, espresse non solo verbalmente, ma di cuore, e tutto assume una connotazione meno pesante, come dire, più accettabile e vivibile con più leggerezza. Quindi vi dico GRAZIE, di esserci e di avermi donato la vostra amicizia, di avermi semplicemente ascoltata e capita. Tranquilli, non è successo niente!! Mi sembrava giusto dare uno spazio anche a chi c'è, accanto a me, e fa parte della mia vita. Bene, ora invece un argomento molto più serio, forse per molti troppo pesante da affrontare, tanto da rischiare di entrare in meccanismi talmente complessi, da impedirci di esprimerci obiettivamente, o almeno abbastanza obiettivamente. Avevo promesso che ne avrei parlato, ma vorrei essere breve. Qualche settimana fa in una nota trasmissione televisiva, che apprezzo molto per l'impegno giornalistico e sociale, avevano trattato, esponendo un fatto di cronaca molto tragico, il problema dei disordini alimentari, nella fattispecie dell'anoressia. Non mi ripeto nel riassumere il fatto già sufficientemente documentato dalle Iene, ma posso testimoniare a mia volta, avendo conosciuto diverse persone afflitte da questo disturbo spesso sottovalutato, troppo spesso ignorato, che da questo tunnel è possibile uscire. Dato che ben conosciamo la drammaticità di queste situazioni e forse meno le cause che fin lì conducono, credo sia doveroso e opportuno essere portatori di un messaggio che possa, anche se in minima parte, amplificare una verità che non tutti hanno avuto la fortuna o la forza di conoscere e rendere propria. Il cibo, conoscerlo e mangiarlo, consumare pasti sani e regolari serenamente, sono concetti positivi, che ci aiutano a vivere, bene e in salute. Sono concetti forse banali, retorici o talmente trascurabili nella loro logicità, da essere minimizzati. Purtroppo la nostra cultura tenta di educarci con altro: la bellezza, l'estetica, la magrezza, la perfezione. Ma cos'è la perfezione? Chi, veramente, può affermare che la felicità possa essere alimentata da valori così ossessivi? Noi, che in piccolo o in grande, trasmettiamo amore e passione per l'alimentazione, che tentiamo in tutti i modi di coinvolgere i nostri lettori, appassionandoli non tanto con la cronaca delle nostre giornate, ma proponendo manicaretti appetitosi, sani e piacevoli, abbiamo il dovere di gridare al mondo che il cibo non è un mostro, ma siamo stati noi, con modelli sbagliati e inesistenti, a renderlo nostro nemico. E ben vengano educazione alimentare nelle scuole, dialoghi in famiglia, dibattiti e trasmissioni a tema, se si può contribuire a far avvicinare chi si sente solo ad un mondo che non lo rifiuta, ma vuole accoglierlo ed aiutarlo a sconfiggere un demone che, sì, è possibile annientare, con l'aiuto di tutti. Parliamone, parlatene, non dimentichiamoci che tutti noi siamo coinvolti e responsabili per quanto accade intorno a noi.
La pasta, regina delle nostre tavole e di un programma alimentare sano, può essere portavoce di questo messaggio, proposta in questa versione o in altri mille modi: anche una semplice pasta al burro e parmigiano può essere gustata, senza deleteri sensi di colpa.
Non sono stata così breve, ma fa niente.......
320 grammi di pasta formato pennette
300 grammi di gamberoni
buccia di due piccole zucchine (affettata a julienne)
mezzo bicchiere di vino bianco
due cucchiaini di bottarga di muggine (o di più, dipende dai gusti)
uno spicchio d'aglio
un mazzetto di prezzemolo fresco
olio evo
sale
150 ml di brodetto di pesce (preparato con i carapaci dei gamberoni, mezza cipolla, due gambi di sedano e due foglie di alloro, sale)
Pulite i gamberoni e preparate il brodetto con mezzo litro d'acqua e il resto degli ingredienti. Fate sobbollire per circa quaranta minuti e filtrate il brodo. Portate ad ebollizione l'acqua per la pasta. In una padella antiaderente fate imbiondire l'aglio con due cucchiai d'olio. Versate i gamberoni e fate sfumare il vino bianco. Fate cuocere qualche minuto (i gamberoni non dovranno asciugarsi troppo). Regolate di sale e aggiungete il prezzemolo tritato. Versate la pasta nell'acqua e fate cuocere, tenendola molto al dente. Nel frattempo fate soffriggere la julienne di zucchine, fino a renderla croccante. Unite la pasta ai gamberoni e aggiungete il brodetto. Fate saltare qualche minuto, fino a far assorbire quasi totalmente il brodetto. La pasta dovrà essere ben mantecata. Aggiungete la bottarga, mescolate bene. Impiattate e guarnite ogni piatto con le zucchine croccanti.
Buon appetito.
Giuli fai bene a ringraziare le persone che ti sono vicine perche' nulla e' dovuto e fa sempre piacere sentirsi dire grazie!
RispondiEliminahai toccato un argomento delicato e profondo e hai fatto bene e' giusto parlarne senza tabu' magari si puo' aoitare a riflettere.
la tua pasta e' davvero molto buona e saporita e un buon piatto fa solo bene:)
ti abbraccio
Grazie Ombretta, leggerti è sempre un piacere, la tua sensibilità è qualità rara....In effetti troppo spesso ci dimentichiamo di spendere qualche parola a favore di chi, nel bene e nel male, è sempre lì, al nostro fianco....senza condizioni....è soprattutto grazie a loro che riusciamo a trovare la forza per superare gli ostacoli, piccoli o grandi che siano....per il resto, credo che tutti siamo fragili e vulnerabili e senza aiuto nessuno è in grado di farcela da solo. Inutile affermare il contrario.
EliminaLa pasta? Penso sia una cura universale, per corpo e mente!!!
Bacione!!
Cara Giuli, ho apprezzato molto questo tuo post..è un argomento delicato di cui si parla sempre troppo poco..
RispondiEliminaLa tua pasta è buonissima :)
Ti abbraccio forte..
Ciao Mary, per me è un piacere constatare che ci sia qualcuno che condivide il mio pensiero. Apprezzare la ricchezza dei valori che ci vengono trasmessi: questa è la chiave a molti problemi, anche se spesso crediamo erroneamente di dover cercare risposte in chissà quale falso ideale....
EliminaUn abbraccio grande e grazie!
E' BELLO OGNI TANTO SPENDERE QUALCHE PAROLA PER CHI CI VUOLE BENE E CI SOSTIENE.COMPLIMENTI PER LE PENNETTE LEGGEREZZA E GUSTO SI COMBINANO BENISSIMO. CIAO.
RispondiEliminaGrazie Giovanna: ricordarsi di far presente ciò che si prova non sempre è così immediato. Dare tutto per scontato a volte risulta molto più facile.....
EliminaUn bacione
cara Giuli, hai ragione, a volte basta una parola detta al momento giusto per sollevarsi il morale.
RispondiEliminaPurtroppo certi argomenti sono più grandi di noi, a me spaventa un po' parlarne perchè ho sempre paura di dire la cosa sbagliata, ma sono d'accordo con te che bisogna parlarne perchè è una malattia che colpisce purtroppo molte persone.
un bacio
Ciao Sabina, sai, non ne parlerei se non avessi visto fino a che punto questa malattia sia in grado di prendere il sopravvento su una persona. E anche uscendone, spesso, lascia il segno. Ed è proprio per questo che credo sia giusto dare maggior risonanza a questo problema, grosso in effetti, che spesso non viene visto o viene confuso con momentanee crisi di varia natura. E' un nemico subdolo, che abbiamo tutti il dovere di contrastare...nel nostro piccolo, come possiamo....
EliminaUn bacione
Ciao Giuli un buon primo piatto brava baci ISA
RispondiEliminaGrazie Isa, un bacione
EliminaCiao, mi sono appena unita ai tuoi lettori fissi.
RispondiEliminaPassa a trovarmi, se ti va, su www.dolcideemuffin.blogspot.it
A presto!
Ciao! Grazie, passerò senz'altro! Un bacione
EliminaPerfettamente d'accordo ed espresso molto bene se tutti ci soffermassimo di più....purtroppo guardiamo solo quello del nostro piccolo ed il resto se ci coinvolge in qualch modo altrimenti glissiamo. Buon a anche questa pasta la bottarga c'è o gamberoni pure le pennette NO ma prendiamo i sedanini per oggi pasto pronto ciaoo e buona giornata
RispondiEliminaGrazie Edvige e piacere di conoscerti! In effetti mi secca molto scoprire negli altri l'indifferenza. Non capisco come si possa rimanere insensibili a problematiche tanto gravi e che comunque potrebbero toccare ciascuno di noi. Io credo che ci sia troppo la tendenza a tenere i problemi e le difficoltà fuori dalle nostre vite. Il che ci rende cinici, egoisti e tutt'altro che umani. E' davvero avvilente.
RispondiEliminaSpero che la pasta ti sia piaciuta!
A presto!